Intervista per Milano-Web (novembre 2010)

INTERVISTA A IRENE VENEZIANO

La pianista lombarda è una delle protagoniste degli appuntamenti dedicati dalla Società dei Concerti ai giovani interpreti

I giovani interpreti arricchiscono da sempre l’offerta musicale della Scoietà dei Concerti. All’interno della stagione del prestigioso ente milanese l’appuntamento degli “Incontri musicali” del lunedì in Sala Puccini ha da sempre fatto conoscere al pubblico i migliori talenti sulla scena musicale, giovani ma con alle spalle già esperienze importantissime ed una carriera ormai già consolidata. Milanocultura ha deciso di conoscere e farvi conoscere alcuni di questi giovani interpreti attraverso delle interviste settimanali: per dare loro spazio, per ascoltare cosa hanno da dire (oltre che da suonare…), quali pensieri li attraversano, come si rapportano con il mondo in cui hanno un ruolo così importante ma non sempre riconsociuto come tale. Il nostro primo incontro è con la pianista lombarda Irene Veneziano.

D. Nome e professione.

R. Irene Veneziano, musicista

D. Quando hai capito che la musica sarebbe diventata la tua vita?

R. Ho deciso di dedicarmi alla musica in quinta liceo scientifico, nel momento in cui ho dovuto scegliere se iscrivermi all’università o a un corso musicale..avevo anche altre passioni, ed infatti la scelta non è stata facile! Anche perché il mio amore per la musica non è stato da subito totale, ma è cresciuto nel tempo ed in modo esponenziale…adesso non ne potrei più fare a meno!!

D. Raccontaci un po’ dei tuoi studi…

R. Ho studiato privatamente con Caterina Sibilia fino al quinto anno; poi mi sono diplomata con menzione a Gallarate (M° Massimo Neri). Dopo il diploma ho ottenuto il Diploma Accademico di II livello a Milano con menzione (M° Edda Ponti), il diploma di Perfezionamento pianistico presso l’Accademia di S. Cecilia di Roma con lode (M° Sergio Perticaroli), il diploma di musica da camera con menzione presso l’Accademia Internazionale di Imola e il diploma di didattica della musica a Milano. Attualmente mi perfeziono con il M° Konstantin Bogino.

D. Qual è il tuo rapporto con il pubblico?

R. Il rapporto con il pubblico ovviamente cambia ogni volta. A volte si instaura una bellissima comunicazione, e si ha proprio la sensazione di creare qualcosa insieme! Sento molto se l’energia che proviene dal pubblico è positiva o meno. Generalmente comunque, nonostante l’esibirsi in pubblico mi porti una certa carica di adrenalina e di emozione, ne sono anche molto stimolata e spesso riesco ad esprimermi con molta più energia ed intensità rispetto alle esecuzioni a casa.

D. Quando guardi la platea…quanti sono i giovani?

R. Purtroppo sono quasi sempre molto pochi…In quest’epoca la maggior parte dei giovani non sa neanche cosa sia la musica classica, e, ancora peggio, spesso ha persino dei pregiudizi negativi contro di essa. Il fatto è che finchè non è la scuola ad indirizzare i giovani alla cultura, non si può pretendere di avere un pubblico di giovani.

D. Quali autori preferisci suonare?

R. Amo gli autori appartenenti al periodo romantico, in particolare Chopin e Rachmaninov.

D. Quali sono i tuoi interpreti di riferimento, quelli che più ammiri?

R. Ogni interprete ha delle caratteristiche e delle capacità peculiari da cui si può imparare. In questo momento che mi sono molto avvicinata a Chopin per il concorso di Varsavia in cui sono stata semifinalista, ho trovato tra le esecuzioni più incantevoli quelle di Krystian Zimerman e Maria Jao Pires.

D. Che musica ascolti? Solo classica o anche altri generi?

R. Generalmente, visto che lo studio occupa una buona parte della mia giornata, il resto del tempo non ascolto musica! Oltre alla classica mi piace però molto la musica italiana anni ’70..sono classica anche in questo senso!

D. I tuoi prossimi impegni per il futuro?

R. Ho diversi concerti entro la fine dell’anno, tra cui uno a Parigi e uno a Varsavia con orchestra. A gennaio dell’anno prossimo suonerò un concerto cameristico al Teatro Alla Scala di Milano. In seguito tra le altre cose suonerò il concerto di Schumann e poi andrò a suonare in America con un flautista.

D. Sogno nel cassetto?

R. Il mio sogno è quello di essere sempre felice e serena, soddisfatta della mia attività e della mia vita.